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Introduzione al Potere

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Il Potere da sempre è oggetto di studio, di desiderio, di odio, e di ambizione da parte dell’uomo.
Tanti ne parlano anche oggi, sia in termini di crescita personale, sia in termini di oppressione verso cui sarebbe auspicabile ribellarsi, e la narrazione intorno al Potere diventa sempre più variegata colpendo molto spesso il nostro immaginario e la nostra sensibilità.
Quindi abbiamo libri, corsi, testi e studi che affermano come riacquisire, aumentare, il nostro Potere, altri su come liberarci dai Giochi di Potere, altri ancora che ci introducono nelle logiche del Potere politico o finanziario, sia esso manifesto oppure occulto, e molte altre declinazioni.
Senza voler andare ad intrometterci in queste tematiche, che sono spesso trattate da persone di comprovata autorevolezza, con questa serie di articoli cercheremo di fare chiarezza sulle tematiche del Potere andandolo ad analizzare con un occhio distaccato e con l’obiettivo di creare un percorso insieme che possa aiutare a cambiare il punto di vista riguardo al Potere, cominciando con il mettere al centro te che stai leggendo.
Prima di cominciare bisogna tenere presente che il Potere viene generalmente inserito in una cornice abitualmente negativa, in cui viene trattato come elemento corruttore o pericoloso e chi lo detiene viene presentato spesso come cinico, avido, egoista o moralmente corrotto. Su alcune delle motivazioni che spingono alla creazione di questa cornice e ancor maggiormente sugli effetti che questa ha su chi ne fruisce, torneremo in maniera approfondita nei prossimi articoli. Per ora il suggerimento è quello di osservare questo aspetto è che è possibile avere qualche pregiudizio sul tema che ne potrebbe andare ad inficiare il nostro approccio.
Chiarito questo, come primo aspetto andiamo a definire cosa sia il Potere attraverso le sue declinazioni, indipendentemente quindi dalla cornice in cui viene generalmente inserito.
Tanto per cominciare, Il Potere ha due declinazioni principali:


• Dominio: consiste nel far valere e/o imporre la propria Volontà.
• Possibilità: consiste nell’ essere in grado di fare, ottenere, realizzare, qualcosa.


Se ci si fa caso, Il Potere nel senso di Possibilità ha un’aura decisamente più positiva, accettabile, non richiama in alcun modo la coercizione e l’obbligo verso un altro soggetto che invece può essere attribuita al Dominio, ma anzi si riferisce unicamente a sé stessi, gli corrisponde ad un senso di libertà che attiene a un implicito richiamo alla scelta come mezzo di espressione e di realizzazione, senza contemplare direttamente un’altra persona per poter essere vissuta. Per lo stesso motivo il Dominio vive una connotazione negativa perché implicitamente si tende ad attribuirne il significato di imposizione sull’altro che nulla può, con un richiamo atavico alla forza di poter imporre qualcosa.
 

Dominio

Ha bisogno dell'Altro

Coercizione

Richiamo alla Forza

Possibilità

Si riferisce a sé stessi

Libertà

Richiamo alla Scelta

Se ci fermassimo a questa prima e incompleta divisione, per cominciare ad entrare nell’analisi proposta basterebbe riconsiderare secondo questi due iniziali criteri le situazioni in cui lamentiamo un’assenza di Potere da parte nostra o di altre figure esterne a noi, per cercare di capire dove è più presente l’una o l’altra declinazione.

 

Ad esempio nelle situazioni lavorative, spesso una persona si trova all’interno di un gioco di potere da parte di un collega o di un superiore. Secondo questa lettura introduttiva, il soggetto sarebbe vittima del Dominio dall’altro e si sentirebbe privato della propria Possibilità di azione.
Per proseguire nell’esempio, sarebbe suggeribile rompere l’approccio che va a confermare la situazione e cominciare a ragionare su quello che nel concreto è nelle nostre possibilità fare, ossia su quello che è in nostro Potere.
Ma torneremo anche su questo più avanti.
In termini generali, cominciare a ragionare su quello che possiamo rispetto a quello che non possiamo corrisponderebbe già ad una grande rivoluzione se applicata su larga scala, in quanto ci riporterebbe a vivere una condizione attiva, di maggiore lucidità, riportando noi stessi al centro delle nostre decisioni senza smettere di considerare il contesto in cui siamo

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